Nell’autunno 2019, esattamente 120 anni dopo la sua fondazione, la Rari Nantes Torino ha intrapreso una nuova avventura: sono nate le squadre di triathlon e running. Ora, dopo qualche corsa campestre invernale portata a casa dai nostri atleti con grande successo e due mesi di preparazione atletica a casa, da qualche giorno il Governo ha dato il via libera per gli allenamenti individuali all’aperto. Ne parliamo con il nostro responsabile del settore Luca Vassallo.
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Erano anni che in società si parlava di provare ad uscire dall’acqua e, anche grazie ai miei contatti nell’ambiente del triathlon (che pratico da amatore da qualche anno), si sono presentate delle opportunità che non abbiamo voluto lasciarci scappare: Andrea Morelli, che conosco dai tempi della sua esperienza come nuotatore puro, e i suoi colleghi stavano cercando di avviare una nuova esperienza sportiva e la RNT ha fatto una proposta. Il resto è stato un trimestre di fuoco per organizzare l’attività e trovare partner tecnici in linea con gli standard di qualità che hanno sempre contraddistinto la nostra società. Ad oggi siamo estremamente soddisfatti di quanto fatto ma abbiamo già altri obiettivi per le prossime stagioni.
A pochi mesi dall’avvio di questa attività è successo ciò che tutti sappiamo. Come è stata gestita l’emergenza Covid 19 nel settore triathlon e running?
Ovviamente ci ha disorientati tutti, soprattutto i primi giorni in cui non si capiva cosa si potesse o non potesse fare (almeno per l’ambito sportivo): l’unica cosa chiara era che in acqua non si poteva andare e nemmeno in bici. Andrea, Lorenzo e Paolo però non hanno perso tempo e da metà marzo hanno cominciato ad organizzare in maniera ineccepibile da 4 a 5 video-sedute live su Zoom a settimana, tra rulli e corpo libero. Sono sincero, hanno ottenuto un risultato che non avrei mai ritenuto possibile: la partecipazione dei nostri atleti è stata eccezionale per numeri ed entusiasmo.
Ne abbiamo anche approfittato per festeggiare in diretta il compleanno di Paolo Spadaro e raccogliere 605 euro donati poi all’organizzazione no-profit “Doposcuola di quartiere Contardo Ferrini”, che aiuta le famiglie in difficoltà. Un gruppo meraviglioso, dai tecnici agli atleti. Per me umanamente e sportivamente un'esperienza fantastica.
Che cosa resterà dell’allenamento di questo periodo nei nostri runner e triatleti?
Dal fondo sui rulli alla core stability, il lavoro svolto è stato pianificato e sviluppato per sfruttare al meglio le risorse a disposizione e per “tenere il motore acceso”. In queste prime settimane di ripresa di allenamenti individuali su strada i tecnici hanno chiesto di ricominciare in progressione (sia a livello di chilometri, sia di intensità) per evitare infortuni. D’altra parte i quasi due mesi di preparazione atletica da casa daranno sicuramente i loro frutti, tanto che è stato deciso di continuare le sessioni online due volte la settimana.
Quali sono ora gli obiettivi dei nostri triatleti e runner?
Quello immediato è riprendere confidenza con scarpe da running e pneumatici. Per quanto riguarda il nuoto abbiamo, in zona, l'opportunità di ricominciare in acque libere al lago grande di Avigliana fino a quando le piscine non riprenderanno servizio.
Dopo dovremo aspettare che le nostre federazioni di riferimento (FIDAL e FITRI) possano riavviare i calendari e quindi… rimetterci a faticare ancora di più!
Come vedi il futuro delle due attività post Covid?
Sicuramente lo sport italiano e non solo domani avrà geometrie diverse: ci saranno proposte, prove, errori e correzioni ma lo sport non si ferma e la Rari Nantes Torino nemmeno. Ci aspettano mesi e anni di cambiamenti importanti che, ne sono certo, porteranno le discipline del nostro Paese su un altro livello, riconoscendo alla passione delle migliaia di club, tecnici, volontari e amatori il valore che meritano nella società.